Written by massi
Bene o male tutti conosciamo i vantaggi e la storia dell'Open Source, soprattutto per chi lavora nel nostro settore; quindi, proprio perché non voglio scrivere di cose banali, mi evito tutta la manfrina del "è successo questo è successo quello".
Lavoro, in un modo o in un altro, sull'Open Source ormai da diversi anni, questo ha fatto si che mi facessi un'idea su cosa sia e su come è cambiato il contesto che ruota intorno a questo mondo.
Cos'era l'Open Source? L'idea di rendere il codice libero per tutti i vantaggi che ne avrebbe portato, idea illuminante, profonda e di grande impatto socio economico, che paroloni...comunque, questo penso sia stato il punto di partenza.
Cosa è ora l'Open Source? Semplicemente una licenza, una licenza che permette di fare business senza la vendita delle licenze, o meglio una licenza che trasforma i business model aziendali, ma sempre di business parliamo...altri paroloni.
Infine, le famose community. Le che? Le community le community! Cosa è una community? A che serve? E' fatta da uomini o da bot? Ragazzini smanettoni? Persone che non hanno una vita sociale perciò si buttano in qualsiasi cosa sia nascosta dietro un monitor?
Spesso e volentieri mi è capitato di discutere o ascoltare, in riunioni o situazioni informali, commerciali che parlavano con frasi del tipo:
"La community porta avanti il progetto"
"La community, se qualcosa non funziona, ci salverà dalla catastrofe"
"La community, se la chiami (anche di notte), irrompe a casa tua e ti aggiusta tutto"
Forse si pensa che la community sia una sorta di squadra speciale dell'esercito!
Io divido le community in due gruppi, le community Linux, le community di un qualunque altro progetto OS.
Faccio questa divisione perché il primo gruppo è cresciuto in modo proporzionale al diffondersi di desktop Linux sui vari PC domestici; ci mancherebbe, un gran bene, dovuto soprattutto al successo di distribuzioni come Ubuntu, però, guarda caso, è cresciuto in modo proporzionale anche il tempo impiegato a trovare una soluzione per un problema riscontrato sul proprio PC.
Pensando semplicemente a qualche anno fa, io impiegavo al massimo una nottata per mettere a posto il mio PC; se c'era qualcosa di veramente difficile, driver di schede video, audio, webcam...impiegavo al massimo due giorni. Il sonno alla fine trionfa sempre. Con il mio ultimo PC per risolvere un problema ho impegato la bellezza di due settimane. Ok mi si può obiettare che invecchio, che forse in quei 15 giorni la Luna non si trovava nel mio segno, che avevo livelli di alcool nel sangue da ritiro di patente, che ho un QI non tanto elevato. Benissimo. Eppure....
Eppure in questi anni c'è stata un'esplosione di siti web e blog e forum e ML su cui si parla di come configurare, risolvere problemi, installare driver, ricompilare, mangiare un panino sul PC senza far cadere le briciole nella tastiera, avere uno schermo perfetto. Eppure ho la netta sensazione che tutto questo non sia fatta da tecnici, ma semplicemente da utenti finali; cioè quell'utente, spesso e volentieri molto simile a qualcuno che per fare il figo indossa la maglietta Ubuntu e parla di tutte le qualità del suo sistema operativo preferito, che con il PC non ci fa altro che cazzeggiare e che, non ha fatto altro che fare copia incolla di pezzi di blog per arrivare a una soluzione di un problema e poi postarla sul suo sito personale; morale della favola? Risultato corretto, ma molto problabilmente non c'ha capito un H di quello che è successo. E poi? E poi ti ritrovi un Massimiliano Perrone qualunque che per risolvere i suoi problemi deve capire se quella soluzione può essere applicata o meno alla sua situazione prima di poter fare qualche prova. Questo aggiunto all'essere pigro di natura fa si che veda questa "community" in modo poco positivo.
Invece poi ci sono le community degli altri progetti Open Source. E qui, c'è poco da fare. C'è chi partecipa perché trova quello un buon progetto, chi perché lo fa per lavoro, chi per passione. Ma in fin dei conti qui non c'è tanto da valutare o pensare, qui la famosa community non è altro che un gruppo di persone come se ne trovano ovunque, forse con un'alta concentrazione di NERD che non vedono una donna da molti anni, quindi il risultato finale è -> ci sono community "buone" e community "cattive" <-; semplicemente perché esistono persone "buone" e persone "cattive".
Sicuramente una cosa è certa, la riuscita di un progetto passa anche per come questo viene supportato e il primo supporto viene proprio dalle community. Un forum dove ci si scambia informazioni e si chiedono soluzioni a problemi anche complessi, potrebbe essere la chiave per la riuscita di un progetto di questo tipo.
Altra cosa che penso dell'Open Source, proprio perché sono una persona pratica e in questo periodo si parla tanto di crisi economica, perché spendere migliaia e migliaia di euro di licenza per un IdM chiuso quando questi soldi potrebbero essere investiti in altro (o risparmiati) adottando una soluzione Open Source come quella offerta da Syncope?
Come avete capito dalla lettura, non mi piace fare post prettamente tecnici o comunque post che sembrino un saggio su un determinato argomento, perciò non c'è un pensiero di fondo o una conclusione, ci sono tanti pensieri e tante conclusioni ma soprattutto, spero, tante domande da porsi.